Buono a sapersi
17/02/2023
Che le superstizioni facciano parte della cultura italiana è cosa nota, ma quando si parla di vino, diventano ancora più affascinanti. Dall’antica Roma ai giorni nostri, il vino ha sempre accompagnato momenti di festa, riti religiosi e convivialità, e intorno a questo simbolo di vita si sono tramandate nel tempo numerose credenze popolari.
Alcune parlano di gesti da evitare per non attirare la sfortuna, altre invece promettono prosperità, amore o buona salute. Vediamole insieme, scoprendo da dove nascono e cosa vogliono davvero dire.
Da sempre, al vino si attribuiscono poteri simbolici e rituali. E proprio perché è considerato un dono prezioso, molti gesti legati al suo consumo sono stati circondati da regole e divieti. Alcune di queste superstizioni, nate per rispetto o per paura del malocchio, sono ancora vive oggi e riaffiorano soprattutto nei momenti conviviali.
L’espressione “versare il vino alla traditora” nasce nei banchetti medievali, quando il modo di servire il vino poteva nascondere cattive intenzioni. Si dice infatti che chi teneva la bottiglia con il palmo rivolto verso l’alto potesse approfittarne per versare nel calice qualche sostanza velenosa. Chi versava in questo modo lo faceva spesso con la mano sinistra, considerata poco elegante e di cattivo auspicio. Questo gesto è diventato nel tempo un simbolo di inganno e malaugurio. Da qui l’usanza (ancora viva) di servire il vino sempre con la mano destra, come segno di buona educazione e di rispetto secondo le regole del galateo del vino.
Tra le superstizioni più diffuse legate al vino c’è quella che vieta di brindare con l’acqua o con un bicchiere vuoto. Brindare con l’acqua è considerato segno di sventura perché, in passato, l’acqua veniva usata nei riti funebri o per brindare “ai morti”. Anche il bicchiere vuoto è da evitare, perché rappresenta l’inganno o la mancanza di sincerità: alzarlo senza nulla da offrire è come partecipare a metà, senza davvero condividere l’augurio.
Durante un brindisi, dimenticare di guardarsi negli occhi è considerato un errore da non fare. Secondo la tradizione, chi incrocia i bicchieri senza incrociare anche lo sguardo rischia sette anni di sfortuna, e in alcune versioni sette anni di disgrazie amorose.
Per fortuna, non tutte le credenze sul vino parlano di sfortuna. Anzi, nella tradizione popolare le superstizioni beneauguranti sono molte di più: piccoli gesti, spesso nati nelle campagne o durante le feste, che nel tempo sono diventati simboli di prosperità, amore e abbondanza.
Un tempo, i contadini offrivano la prima goccia di vino alla terra o agli spiriti dei defunti come segno di gratitudine e rispetto. In cambio, speravano in protezione e in un raccolto generoso.
Ancora oggi, se qualche goccia cade accidentalmente sulla tavola, la tradizione invita a bagnarsi le dita e toccarsi dietro le orecchie: un gesto scaramantico che promette fortuna e ricchezza.
Attenzione però: se capita di sognare il vino che si rovescia, può significare che qualcosa a cui ti sei dedicato con entusiasmo sta sfuggendo al controllo. Se ti incuriosisce l’argomento, scopri di più su il significato del vino nei sogni.
Rompere una bottiglia di vino può avere due significati molto diversi: se succede per errore, è considerato un cattivo presagio, perché il vino rappresenta la vita e versarlo a terra è simbolo di perdita.
Ma quando accade in modo intenzionale e rituale, il gesto si trasforma in un segno di buon auspicio. È il caso del varo delle navi, dove la bottiglia di vino (o più spesso di spumante) viene fatta infrangere sullo scafo per augurare alla nuova imbarcazione una navigazione sicura e fortunata. In questo contesto, il vino che si disperde non è uno spreco, ma un’offerta beneaugurante, un modo per chiedere protezione e successo a chi parte per un nuovo viaggio.
Bere l’ultimo sorso del bicchiere (“il fondo”) In alcune regioni italiane, finire il bicchiere fino all’ultima goccia è di buon auspicio, specialmente se si brinda a qualcosa di importante. Bere “il fondo” significa accogliere fino in fondo la fortuna dell’augurio, e da qui nasce anche l’usanza del cin cin finale, prima di stappare una nuova bottiglia.
Quando una bottiglia si apre da sola, la tradizione popolare la interpreta come un segno di fortuna. A livello scaramantico, si dice che il vino o lo spumante che “non riescono a restare chiusi” portino con sé una carica di energia positiva, pronta a manifestarsi in qualcosa di buono. C’è anche una variante più romantica: se il tappo colpisce qualcuno, sarebbe il presagio di un matrimonio imminente, magari proprio della persona colpita!
In realtà, il fenomeno ha una spiegazione semplice: capita quando, per un aumento di temperatura o un eccesso di pressione interna, il tappo salta da solo. Nessuna magia, solo fisica… anche se, ammettiamolo, è più bello pensare che porti fortuna!
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